Il 21 maggio 2021 a Roma, l’Italia, in qualità di presidente del G20, e la Commissione europea ospiteranno insieme il Global Health Summit.
Il vertice è un’opportunità per i leader del G20 e i leader invitati, i capi delle organizzazioni internazionali e regionali e i rappresentanti degli organismi sanitari globali, per condividere le lezioni apprese dalla pandemia COVID-19 e sviluppare e approvare una “Dichiarazione dei principi”, che possano essere guida forte per un’ulteriore cooperazione multilaterale e un’azione congiunta per prevenire future crisi sanitarie globali, per un impegno comune a costruire un mondo più sano, più sicuro, più giusto e più sostenibile, in coerenza con l’Agenda 2030 e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
Le organizzazioni della società civile hanno contribuito allo sviluppo dei principi partecipando ad una consultazione online, la CS consultation on Sustainable Health Security Preparedness and Response, che si è svolta lo scorso 20 aprile. Il Civil 20 è stato invitato a co-presiedere le tre sessioni in cui è suddivisa la consultazione.
“Il Global Health Summit è un evento speciale della Presidenza italiana del G20, tenuto in collaborazione con la Commissione Europea. Sarà un’importante opportunità per condividere le lezioni apprese durante la pandemia di COVID-19. Discuteremo su come migliorare la sicurezza sanitaria, rafforzare i nostri sistemi sanitari e aumentare la nostra capacità di affrontare le crisi future in uno spirito di solidarietà”, ha dichiarato Mario Draghi – Primo Ministro italiano.
“Il mondo deve essere meglio preparato a proteggere l’umanità da future pandemie. Dobbiamo imparare le nostre lezioni e tutti i paesi devono lavorare insieme per migliorare la sicurezza sanitaria globale. Per sostenere questi sforzi, l’Unione europea ospiterà insieme alla presidenza italiana del G20 un vertice sulla salute globale”, ha dichiarato Ursula von der Leyen – Presidente della Commissione europea.
Il vertice si baserà su:
- il Coronavirus Global Response, una maratona di impegno che l’anno scorso ha raccolto quasi 16 miliardi di euro dai donatori di tutto il mondo per l’accesso universale a trattamenti, test e vaccini contro il coronaviru
- il lavoro esistente delle istituzioni e dei quadri multilaterali, in particolare l’Organizzazione mondiale della sanità e il Regolamento sanitario internazionale
- altre iniziative e processi sanitari, compresi quelli in corso nel G20 e nel G7